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Sull'onda della nostalgia, l'autrice ripercorre la sua Venezia degli anni Cinquanta, il Lido della sua infanzia, la campagna veneta delle sue villeggiature. È un mondo scomparso di giochi, di tradizioni ormai interrotte, con le golosità di allora, con i ritornelli e le filastrocche. I ricordi affiorano raccontati da bambine dai nomi bellissimi, ironici, poetici, a volte scanzonati, sempre gentili e tutti assieme esse sono forse la stessa persona.